
Chiudi gli occhi. Pensa alla Sicilia. Cosa ti viene in mente? Bellissime spiagge dal mare cristallino, incredibili monumenti delle più svariate epoche storiche e poi?
Ammettilo! Non vergognarti per aver peccato. So bene a cosa stai pensando: al re della pasticceria siciliana, sua maestà il cannolo. Conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo, vera colonna portante della “sicilianità”, visitare la Sicilia senza gustare un autentico cannolo è come non ne averne assaporato il suo gusto più profondo. Per chi non dovesse conoscerlo, il cannolo è un dolce composto da una cialda croccante fritta nello strutto, detta “scorza”, ripiena di crema di ricotta rigorosamente di pecora. In ogni luogo della Sicilia si confezionano scricchiolanti cannoli diversi da luogo a luogo nella decorazione, passando dalla granella di pistacchio alla frutta candita.
Ma chi dobbiamo ringraziare per questo “dolce patrimonio dell’umanità”? Il cannolo siciliano è l’ennesimo portatore sano di quell’incredibile unione tra cultura araba e cristiana che ha regalato alla Sicilia tra i più disparati tesori. La sua origine si fa risalire a degli esperimenti culinari fatti dalle mogli dei Saraceni. Esse, infatti, modificando una ricetta araba già esistente, introducendo ingredienti e lavorazione tipica della cucina romana, diedero vita ad una specialità che oggi più che mai è il simbolo della nostra Sicilia.
Ed il nome? Vi siete mai chiesti da dove derivi? Il nome “cannolo” deriva dalle canne di fiume utilizzate per dare forma al dolce: le cialde, infatti, venivano arrotolate sulle canne prima di essere cotte, in modo che potessero assumere la classica forma cilindrica che oggi tutti conosciamo. Il cannolo per noi siciliani non è solo un dolce, è IL Dolce. Re incontrastato delle tavole domenicali, dei pranzi di Natale, di Pasqua e di ogni ricorrenza che si voglia celebrare in famiglia, con gli amici e, perché no, anche tra i colleghi di lavoro. Quando si trovano a tavola dei cannoli è sempre festa!
Così, scrivendo questo articolo, ci è venuta voglia di mangiare un cannolo. Corriamo al bar, con l’acquolina in bocca ne ordiamo uno (da dividere, viste le dimensioni e la nostra perenne dieta), affondiamo i denti nel croccante della sfoglia ed è subito: peccato di gola e goduria dell’anima! Fidatevi!
Parola delle golosissime IeG!

